Saluggia,

la notte delle betoniere nucleari

 

 

Lo abbiamo saputo per caso, alle 19 di giovedì 24 novembre 2011, che nella stessa notte, a partire dalle 0.30, sarebbero cominciate ad arrivare le prime delle 150 betoniere cariche di cemento liquido, per realizzare la gettata per le  fondamenta del deposito nucleare D2 di Saluggia.

Alle 0.30, avvertita la Questura, ci siamo ritrovati davanti alla strada di ingresso degli impianti nucleari, a testimoniare la nostra ferma opposizione a questa opera che condanna Saluggia e tutta l'Italia a dover tenere i rifiuti radioattivi nel luogo paradossalmente più pericoloso.

Eravamo militanti di Legambiente, di Pro Natura, c'era il Partito Democratico, la Federazione della Sinistra, SEL, il Movimento 5 Stelle, e c'erano molti cittadini di Saluggia e dei paesi del circondario: in tutto almeno 50 persone.

Le betoniere sono arrivate davvero, verso le ore 0.40: prima due, poi altre due, poi ancora altre due.

Si sono fermate davanti alla simbolica catena umana che avevamo formato nei pressi dell'imbocco della strada di acceso all'area nucleare, mentre noi abbiamo spiegato, ancora una volta, le mille ragioni della nostra contrarietà ( Betoniere nucleari ferme davanti ai manifestanti ).

Alle ore 2.00 la manifestazione si è pacificamente conclusa.

Il problema però rimane, e si aggrava sempre di più!

"Viene voglia di piangere" abbiamo detto giovedì sera davanti alle betoniere con il motore acceso, "ma non siamo di certo rassegnati ad accettare che si compia questo assurdo progetto".

Legambiente e Pro Natura del Vercellese