DOPO LA MANIFESTAZIONE DEL 24 GENNAIO 2006

 

 

Il giorno 23 febbraio 2006 abbiamo appreso che la Procura della Repubblica di Vercelli sta procedendo ad indagini preliminari nei confronti di alcuni Cittadini che hanno partecipato a questa manifestazione.

 

La Magistratura non potrà che constatare

 il carattere totalmente nonviolento dell’iniziativa.

 

A questi Cittadini vanno la solidarietà e l’aiuto

delle Associazioni ambientaliste.

 

 

Martedì 24 gennaio 2006 si è tenuta a Saluggia una grande e pacifica manifestazione per ribadire la necessità di mettere in sicurezza i rifiuti radioattivi liquidi dell’impianto Eurex, per dire no alla costruzione a Saluggia di nuovi depositi per scorie radioattive, e per chiedere il rispetto di una legge dello Stato, la 368/2003.

Più di 500 persone, fra cui un centinaio di saluggesi, hanno sfilato ordinatamente e pacificamente per le vie del paese senza creare nessun danno e senza fare atti vandalici, come invece qualcuno sperava avvenisse.

Ad assistere al Consiglio comunale, che si teneva nel palazzetto dello sport, sono state fatte entrare solo un centinaio di persone, che hanno pazientemente ascoltato il sindaco che illustrava le decisioni dell’Amministrazione comunale circa le osservazioni popolari alla variante urbanistica che avrebbe consentito a Sogin di costruire i nuovi depositi di scorie radioattive, e hanno ascoltato anche propri rappresentanti che chiedevano modifiche alla variante stessa.

Proprio alla fine dell’intervento di uno dei presentatori delle osservazioni, mentre il Consiglio comunale era sospeso, alcune persone hanno superato le barriere che dividevano il pubblico dai consiglieri e hanno manifestato a voce il proprio dissenso perché nessuna delle centinaia di osservazioni presentate era stata accolta.

La discussione, a tratti vivace, è andata avanti per una mezz’ora finché il sindaco e i consiglieri hanno deciso di lasciare la sala, e dietro di loro tutto il pubblico.

 

NON VI E’ STATA NESSUNA VIOLENZA NE’ ALCUNA AGGRESSIONE,

come possono testimoniare tutti coloro che erano presenti, forze dell’ordine comprese,

C’È INVECE STATO UN INTERVENTO DI PERSONE

CHE HANNO MANIFESTATO PACIFICAMENTE

PER CHIEDERE IL RISPETTO DI UNA LEGGE DELLO STATO.

 

Desideriamo inoltre precisare che, contrariamente a quanto dichiarato da alcuni amministratori e riportato da alcuni organi di informazione, la mancata continuazione della seduta del Consiglio comunale di Saluggia, che martedì 24 gennaio stava per approvare la “variante Sogin” al piano regolatore, non rallenta affatto la cosiddetta “messa in sicurezza” del sito nucleare saluggese.

Il trasferimento delle scorie liquide ad alta attività nel Nuovo Parco Serbatoi, prevista da Sogin per l’anno 2006, è infatti già stata autorizzata da mesi e non necessita di alcun provvedimento da parte del Comune. Tale attività non subirà quindi alcun rallentamento.

La variante che il Consiglio comunale era in procinto di approvare martedì 24 gennaio riguardava invece l’impianto di solidificazione “Cemex”, i nuovi depositi di stoccaggio delle scorie e le altre opere connesse.

Dal momento che l’impianto Cemex non ha ancora ottenuto né il via libera dell’APAT (autorità nazionale di controllo), né la valutazione positiva sull’impatto ambientale da parte dei competenti Ministeri, anche se la variante fosse stata approvata, Sogin non avrebbe comunque potuto iniziare la costruzione di un impianto che – vale la pena ricordarlo – inizierà l’attività non prima del 2009.

La convocazione del Consiglio di martedì 24 gennaio era quindi esclusivamente dettata dall’ordinanza del Generale Jean del 13 dicembre – sulla cui emanazione era stato raggiunto un accordo tra lo stesso Generale, il Prefetto ed il Sindaco – che fissava nel 31 gennaio 2006 il termine per il rilascio del permesso di costruire da parte del Comune.

Tutti i “paladini della democrazia formale” saltati fuori in questi giorni dovrebbero chiedersi:

·       lasciar trascorrere più di sei mesi dall’adozione di un’importante variante al piano regolatore senza convocare nemmeno un’assemblea pubblica e senza informare i cittadini sulle trattative con Sogin e con il generale Jean sulle decisioni che si stanno prendendo... AIUTA LA DEMOCRAZIA?

·       indire una seduta di Consiglio comunale sotto la “minaccia” di un’ordinanza (concordata!) e dietro la promessa di un milione e mezzo di euro... AIUTA LA DEMOCRAZIA?

·       autorizzare con una “variante parziale”, con procedura tutta interna al Comune, un intervento che potrebbe avere effetti su più di cento altri Comuni e su almeno quattro province piemontesi... AIUTA LA DEMOCRAZIA?

·       respingere sistematicamente le centinaia di osservazioni presentate da cittadini, partiti e associazioni di mezzo Piemonte, non ritenendone meritevole di accoglimento nemmeno una, esasperando così per ore le centinaia di persone accorse in una serata gelida da Saluggia e da fuori ad assistere a una seduta del Consiglio comunale... AIUTA LA DEMOCRAZIA?

·       approvare una variante al piano regolatore che consentirebbe di realizzare in un luogo assolutamente non idoneo due nuovi depositi di scorie radioattive che serviranno dal 2009, quando invece la legge prevede che entro fine 2008 deve entrare in funzione – in un luogo che non può essere Saluggia – il deposito nazionale definitivo... AIUTA LA DEMOCRAZIA?

 

La sera di martedì 24 gennaio, a Saluggia, la democrazia ha perso.

Quando sono i generali a ordinare tempi e modi dei provvedimenti, quando non si dà informazione, quando i cittadini sono costretti a intervenire in questo modo – inusuale, certo, ma assolutamente non violento – per far rispettare dalle Istituzioni una legge dello Stato, allora davvero la democrazia ha perso.

Perché significa che i rappresentanti dei cittadini, in quella sede, non li rappresentano più.

 

Ricordiamo infine che abbiamo aperto una sottoscrizione popolare per impugnare l’ordinanza del generale Jean – che riteniamo illegittima – al Tribunale amministrativo regionale.

Ciò che non è passato per via “ordinaria” non deve passare nemmeno per via straordinaria.

Chi lo può fare è pertanto invitato a contribuire con una quota di almeno cinque euro che può essere versata sul conto corrente postale numero 

22 36 21 07

intestato a Pro Natura Torino ONLUS, Via Pastrengo 13, 10128 Torino,  con la causale "Saluggia".   La ricevuta del versamento postale consente anche la detrazione per l'IRPEF.

 

LE SCORIE, DICE LA LEGGE,

DEVONO ANDARE VIA DA SALUGGIA AL PIÙ PRESTO.

Facciamo almeno rispettare la legge!